GHS01: Esplosione
GHS02: Fiamme
GHS03: Flamme su cerchio
GHS04: Bombola di gas
GHS05: Effetti corrosivi
GHS06: Teschio
GHS07: Punto esclamativo
GHS08: Pericolo per la salute
GHS09: Ambiente
Negli ultimi anni sono stati sviluppati in numerosi paesi svariati sistemi di identificazione di agenti chimici e sostanze pericolose. In questo modo è stato possibile classificare la stessa sostanza in modo diverso. Un esempio è costituito dalla caffeina: la caffeina pura è stata definita sostanza velenosa in Giappone, nociva in Australia, innocua in Cina. Attraverso i simboli GHS per sostanze pericolose, dal 2015 viene invece creato un unico sistema di identificazione a livello mondiale. Questo riguarda sia lo stoccaggio che il trasporto e la sicurezza sul lavoro di diverse sostanze pericolose. Riguardo alle problematiche suindicate, le Nazioni Unite hanno già discusso nel 1992 alla Conferenza di Rio e hanno predisposto nel 2005 il marchio Globally Harmonized System of Classification and Labelling [trad.: sistema armonizzato a livello globale di classificazione ed etichettatura] (GHS). Grazie ad esso, l'etichettatura di sostanze pericolose e agenti chimici, sino ad oggi differente da paese a paese, è destinata a cambiare.
In Europa l'etichettatura GHS è stata implementata dal cosiddetto Ordinamento CLP. Questa denominazione e classificazione di sostanze pericolose, valevole a livello mondiale, è vincolante per tutti i paesi a far data dall'1/06/2015.
VECCHIE NORMATIVE COMUNITARIE | ORDINAMENTO GHS |
---|---|
15 classi di pericolo | 28 classi di pericolo suddivise per categoria |
7 simboli di pericolo | 9 pittogrammi segnalanti pericolo |
Simboli neri su sfondo arancione | Ruota a margine rosso con simbolo nero su fondo bianco |
--- | “Pericolo” e “Attenzione” |
Disposizioni R | Disposizioni H (segnali di pericolo) |
Disposizioni S | Disposizioni P (norme indicative di sicurezza) |
Criteri di classificazione ai sensi delle normative europee sulle sostanze 67/548/EWG e in materia di composizione delle stesse 1999/45/EG | Criteri di classificazione ai sensi dell’ordinamento europeo GHS-VO EG/1272/2008 |
Il 1° giugno 2017 è scaduto il periodo di transizione tra vecchio e nuovo metodo di etichettatura. Ad oggi tutte le sostanze e miscele pericolose, tra cui prodotti e impianti di nuova realizzazione, devono recare il marchio GHS.
Le eccezioni confermano la regola
E' infatti possibile che siano ancora in circolazione sostanze e miscele non utilizzate, etichettate ai sensi delle vecchie normative europee.
Ai sensi del regolamento comunitario TRGS 201, la "Classificazione ed etichettatura in caso di attività che prevedono l'utilizzo di sostanze pericolose" stabilisce che non è necessario cambiare il metodo di etichettatura secondo la precedente normativa europea in materia, con quello conforme al nuovo Ordinamento CLP, nella misura in cui non siano state definite nuove linee guida sulla sicurezza.
Questo vale, in particolare, per:
contenitori originali
modelli di rimorchio
prodotti di laboratorio
sostanze pericolose stoccate e utilizzate di rado.
Qualora, nel caso delle eccezioni suindicate, persista ancora la "vecchia" denominazione ai sensi delle precedenti normative europee, è possibile aggiungere apposite direttive aziendali con simboli e avvertenze riguardo ai pericoli contingenti. E' in ogni caso necessaria una nuova etichettatura, qualora la scritta non sia più leggibile o sia cambiato il metodo di classificazione. Non è consentita una doppia etichettatura con simboli vecchi e nuovi.
Il primo passo consiste nel rilevare le differenze tra il metodo di classificazione ed etichettatura precedente, su cui si è basata la valutazione del rischio sino a questo momento vigente, e quello nuovo.
Il secondo passo consiste invece nella valutazione di quanto segue:
Le differenze tra la vecchia e la nuova classificazione/etichettatura sono rilevanti? Oppure le misure adottate sino a questo momento sono sufficienti?
Sussistono nuovi obblighi sulla base delle nuove conoscenze?
Le direttive aziendali vanno cambiate?
I lavoratori devono ricevere nuove istruzioni?
L'elenco delle sostanze pericolose deve essere aggiornato?
Di seguito, ecco una panoramica dei nove simboli per sostanze pericolose (pittogrammi GHS). Ogni pittogramma ha un numero e una definizione del simbolo in nero.
Ai fini di garantire, accanto ai simboli per sostanze pericolose, anche una formula di etichettatura inequivocabile, sono stati realizzati segnali di pericolo e norme indicative di sicurezza uniformi. Ciò ha come scopo far sì che all'utente sia ben chiaro quali pericoli possono sorgere dall'utilizzo di una sostanza e come egli si debba comportare nell'attivazione delle misure di sicurezza.
Tramite l'etichettatura di sostanze e miscele attraverso i simboli per sostanze pericolose e le rispettive avvertenze (Disposizioni H ed S) è dunque possibile identificare, anche senza conoscenze pregresse in campo chimico, i pericoli provenienti dalle varie sostanze. Oltre a questo, sarà possibile predisporre le corrispondenti norme indicative di sicurezza.
I segnali di pericolo vengono anche definiti Disposizioni H (relative a sostanze pericolose) e sono testi standard la cui formulazione è vincolante. Le Disposizioni H vanno reperite in tutte le lingue comunitarie dall'Allegato III dell'Ordinamento CLP. Le Disposizioni H sono codificate in questo modo: al primo carattere della Disposizione H viene associata la tipologia del pericolo:
H2xy – pericoli fisici
H3xy – pericoli per la salute
H4xy – pericoli per l'ambiente.
Il secondo e terzo carattere definiscono il numero attuale. Dal momento che non tutte le precedenti Disposizioni R o gli altri elementi distintivi sono tutelati dal regolamento GHS delle Nazioni Unite, ma è tuttavia necessario mantenere il livello di protezione secondo i parametri europei, quest'ultimo è stato declinato in Disposizioni H comunitarie (EUH) (si veda l'Allegato II all'Ordinamento CLP). Esso sussiste in caso di componenti nocive per la salute e per il fisico, per le quali valgono norme particolari, nonché per gli antiparassitari. A differenza delle Disposizioni H, le Disposizioni EUH non rientrano nel metodo di classificazione. Esse sono però parte concreta e vincolante delle normative europee di etichettatura. Eccone alcuni esempi:
H225 fluidi e gas leggermente infiammabili
H319 causa di grave irritazione agli occhi
H370 danni agli organi
EUH 014 violenta reazione con l'acqua.
Le norme indicative di sicurezza vengono anche denominate Disposizioni P (relative alla precauzione) e vanno reperite in tutte le lingue comunitarie ufficiali dall'Allegato IV all'Ordinamento CLP.
Le disposizioni P sono indicate nel seguente modo: come nel caso delle Disposizioni H è possibile riconoscere la categoria delle Disposizioni P già dal numero iniziale:
P1xy – generico (solo per prodotti di consumo)
P2xy – prevenzione
P3xy – reazione
P4xy – stoccaggio
P5xy – smaltimento.
Il secondo e terzo carattere definiscono il numero attuale.
Esempi:
Tenere lontano dalla portata dei bambini
P280 Indossare guanti di protezione/occhiali di protezione
P331 NON provoca vomito
P403 Conservare in un luogo ben ventilato.
Sulle etichette devono essere riportati i testi delle Disposizioni H e P. I numeri non vanno resi noti. In particolare per quanto riguarda le sostanze pericolose con Disposizioni H della categoria Prevenzione, DENIOS potrà supportarVi con una vasta gamma di dispositivi di protezione individuale (DPI). Qui troverete una panoramica su prodotti quali lavaocchi, protezioni per le vie respiratorie, guanti di protezione o anche tute di protezione per sostanze chimiche.
In DENIOS troverete cartelli, segnali ed etichette adatti ad ogni evenienza, che Vi aiuteranno nel processo di classificazione ai sensi del GHS, in modo da adeguarVi senza problemi ai requisiti legislativi.
Al fine di facilitare l'adattamento alle nuove normative dei Vostri colleghi e colleghe nonché di creare un ambiente di lavoro più sicuro (dopotutto si tratta di elevati potenziali rischi), saranno d'aiuto sia i nostri cartelli GHS a titolo gratuito, sia la guida DENIOS alle sostanze pericolose.
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